La pandemia da Covid-19 ha drasticamente cambiato il mondo del lavoro. Nell’anno appena trascorso abbiamo assistito alla nascita di numerose tendenze in ambito sales: dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale all’adozione di CRM per l’automazione nei processi di vendita. Ma non solo: il 2022 si preannuncia come un anno molto dinamico e ricco di novità. Scopriamo ora i 5 principali sales trend del futuro.
La prima tendenza del 2022 riguarda la digitalizzazione del processo di vendita, mediante una strategia di sales automation. Automatizzare il percorso permette di conoscere a che punto di una trattativa si è arrivati, quando è necessario ricontattare il prospect, quali informazioni vuole ricevere. Ma non solo: monitorare una trattativa commerciale permette di ottimizzarne il processo rendendola più efficace.
Adottare strumenti adeguati, come la soluzione Apparound, consente di avere all’interno di un unico applicativo tutto ciò di cui si ha bisogno. Una soluzione perfettamente integrabile con i più noti CRM, per seguire le trattative ed essere sempre aggiornati sugli ultimi avanzamenti.
Il biennio 2020-2021 ha messo in luce il bisogno di un’esperienza di acquisto e vendita personalizzata e veloce. Secondo quanto riportato da LinkedIn, i comportamenti più detestati dai consumatori riguardano informazioni poco chiare legate a un prodotto e l’incapacità, da parte delle aziende, di capire i reali bisogni dei propri clienti.
Come comportarsi quindi? Adottando una strategia basata su ricerche di mercato, data-driven, per comprendere al meglio i bisogni delle aziende e permettere ai venditori di offrire un’esperienza d’acquisto personalizzata, con strategie multicanale in grado di intercettare target diversi in modo coerente. More human, more digital!
Abbiamo trascorso gli ultimi due anni in isolamento. Durante questo periodo, webinar, podcast e strategie di social selling hanno preso il sopravvento, permettendo alle persone di svolgere il proprio lavoro in modo più produttivo, senza rischi per la salute.
I webinar, ad esempio, riescono a intercettare potenziali clienti, promuovere il prodotto e far crescere la curiosità intorno alla propria azienda. Il consiglio però è sempre lo stesso: un evento di questo tipo non può basarsi unicamente sulla presentazione di un prodotto, ma dev’essere in grado di offrire soluzioni utili a risolvere i problemi degli utenti.
Secondo un recente articolo di Hubspot, gli addetti alle vendite hanno iniziato ad utilizzare i profili social per interagire direttamente con i prospect, rispondendo alle loro domande e pubblicando contenuti di valore, fino a quando il potenziale cliente non è pronto all’acquisto. Potendo adottare una strategia di questo tipo nel processo di vendita, ogni commerciale ha a sua disposizione un ulteriore strumento per intrattenere e coinvolgere, lavorando alla fidelizzazione grazie all’utilizzo social media.
, gli addetti alle vendite hanno iniziato ad utilizzare i profili social per interagire direttamente con i prospect, rispondendo alle loro domande e pubblicando contenuti di valore, fino a quando il potenziale cliente non è pronto all’acquisto. Potendo adottare una strategia di questo tipo nel processo di vendita, ogni commerciale ha a sua disposizione un ulteriore strumento per intrattenere e coinvolgere, lavorando alla fidelizzazione grazie all’utilizzo social media.
Fare social selling significa saper creare e sfruttare il proprio personal branding per individuare opportunità di vendita, valutare i prospect e dare valore alle relazioni. Del resto, chi ha più voglia di essere interrotto durante l’orario lavorativo da chiamate di telemarketing?
Il servizio di Customer Care, negli ultimi due anni, si è evoluto notevolmente, abbandonando la vecchia concezione per trasformarsi in uno degli aspetti che influenzano maggiormente l’esperienza cliente. Un servizio di assistenza adeguato, in grado di creare engagement, rispondere tempestivamente e presenziare i diversi canali digitali – dai profili social al chatbot sul sito – permette di creare e fidelizzare i consumatori.
Il web è diventato lo strumento preferito dalla maggior parte degli acquirenti, sia per cercare informazioni sul prodotto che per finalizzare l’acquisto. L’utente moderno è esigente ed impaziente allo stesso tempo, cerca risposte immediate, si informa e “pretende” di parlare con i brand, rifiutando le comunicazioni standard e i messaggi non personalizzati. Se in passato i call center erano il punto di riferimento primario, oggi le persone tendono a cercare le risposte di cui hanno bisogno in autonomia, navigando nelle aree sul sito e inviando messaggi sui profili social.
Per tutti questi motivi è necessario saper ascoltare, rispondere in fretta e in modo esaustivo, offrendo assistenza sia online che offline. Gentilezza, velocità e fiducia portano i consumatori a rimanere fedeli. Del resto, oltre il 30% delle persone afferma di essere disponibile ad abbandonare un brand dopo una sola esperienza di supporto negativa.
Mai sentito parlare di Smarketing? Derivato dall’unione dei termini “sales” e “marketing”, il processo indica la coordinazione fra le due aree aziendali. Un’azione che ha come scopo quello di allineare i team a un approccio comune, per migliorare i ricavi e aumentare la collaborazione interna. Secondo una recente indagine di Hubspot, le società che investono nello smarketing hanno una customer retention superiore del 36% e una maggior possibilità di chiudere i deal (67%).
Concepire le due divisioni come un unico team permette all’azienda di avere un maggior impatto sull’organizzazione interna e sulle revenue aziendali. Così facendo, il reparto marketing-addicted potrà continuare a controllare la relazione con i clienti in fase di awareness, migliorando la qualità delle ricerche di mercato, mentre l’area sales sarà in grado di gestire la parte finale del funnel e chiudere più semplicemente i deal, avendo informazioni più profilate.
La chiave del processo risiede nel coinvolgere il team di vendita nelle fasi iniziali del processo di acquisto, per aumentare l’influenza sulla customer journey e implementare un’efficace strategia di sales enablement. Attività che possono essere automatizzare per evitare errori, dimenticanze e perdite di informazioni.
Semplificare il processo di vendita e rendere più efficiente il lavoro dei venditori: questo è l’obiettivo di Apparound. La soluzione supporta il venditore durante l’intero processo di vendita, dal primo incontro fino alla chiusura della trattativa.
Rende totalmente paperless le attività dei venditori: eliminare la carta significa, non solamente ridurre i costi, ma automatizzare i processi, permettendo quindi ai commerciali di essere sempre aggiornati su prezzi, prodotti e novità eliminando errori, dati mancanti e necessità di data entry nei gestionali dell’azienda che generano un rallenamento delle attività.
La soluzione Apparound ha, al suo interno, cataloghi prodotti, brochure e schede tecniche, immagini, video e listino prezzi sempre aggiornati, anche in modalità offline, senza connessione di rete. Permette inoltre di coinvolgere il cliente durante la fase di configurazione dell’offerta, confrontando insieme a lui i diversi prodotti/servizi proposti dal venditore al prospect. Il software permette inoltre di chiudere la trattativa, generando il contratto e firmando l’offerta in tempo reale, sia di persona che da remoto, rispettando le normative legali.
Automatizzare i processi consente quindi ai venditori di concentrarsi sulle attività core e trascurare quelle collaterali. Perché il nostro software migliora la soddisfazione percepita e il rapporto col cliente, non trascurando nessun aspetto del processo di vendita.