No, molti CPQ AI sono SaaS con aggiornamenti cloud. È però cruciale nominare un data owner interno per garantire qualità e coerenza delle regole.
Le aziende che operano su mercati complessi – come produzione industriale, ICT, utilities, telecomunicazioni – sanno quanto sia critico bilanciare configurazioni personalizzate, regole di prezzo articolate e compliance contrattuale.
Qui entra in gioco il CPQ AI (Configure Price Quote con intelligenza artificiale): un’estensione evoluta dei tradizionali sistemi CPQ, progettata per automatizzare configurazioni complesse, ottimizzare la marginalità, ridurre gli errori e dare ai team di vendita suggerimenti intelligenti basati su dati reali.
Con CPQ AI si intende una piattaforma che integra un sistema che combina le funzionalità tradizionali del software CPQ con algoritmi di machine learning, analisi predittiva e modelli di raccomandazione. Questo consente di automatizzare la configurazione di prodotti/servizi complessi, ottimizzare i prezzi in tempo reale e generare offerte intelligenti, personalizzate e sempre coerenti con le regole aziendali.
Un CPQ potenziato dall’AI non si limita a creare preventivi: apprende dai dati storici, suggerisce configurazioni vincenti, simula scenari di sconto, rileva anomalie nelle offerte e semplifica il processo di approvazione.
CPQ Classico |
CPQ AI-driven |
Basato su regole predefinite statiche |
Regole adattive grazie a machine learning |
Listini e sconti aggiornati manualmente |
Pricing dinamico in base a volumi, stagionalità, cluster cliente |
Configurazioni limitate |
Suggerimenti di configurazione personalizzati in base ai dati |
Output: preventivo standard |
Preventivo interattivo, simulazioni multiple, validazioni compliance automatiche |
1. Raccomandazioni di configurazione basate su dati
Un CPQ AI sfrutta algoritmi di raccomandazione simili a quelli usati nel retail online, ma applicati a prodotti e servizi complessi: analizza quali combinazioni hanno funzionato per clienti simili, proponendo bundle che massimizzano il valore percepito e riducono errori.
2. Pricing dinamico e simulazioni “what if”
Il sistema analizza dati di mercato, volumi, stagionalità e altri parametri per proporre il prezzo ottimale. I venditori possono simulare scenari diversi, valutando l’impatto su margini, approvazioni e soglie di sconto.
3. Validazioni e alert automatici
Un CPQ AI verifica in tempo reale la correttezza delle configurazioni, segnala incompatibilità, gestisce le regole di export compliance e invia alert per offerte fuori policy
4. Flusso di approvazione smart
Le vendite B2B complesse sono spesso rallentate da approvazioni multiple. Il CPQ AI assegna livelli di autonomia ai venditori: se restano dentro soglie predefinite, l’offerta è approvata automaticamente. Se superano i limiti, parte un workflow verso manager o direzione finance.
5. Auto-apprendimento continuo
Il sistema migliora nel tempo grazie ai feedback reali: chiusure andate a buon fine, margini ottenuti, rifiuti o revisioni. Questo permette al CPQ AI di affinare previsioni e suggerimenti.
Le ricerche di settore indicano che la mancanza di strumenti CPQ evoluti è uno dei motivi principali di preventivi sbagliati, margini erosi da sconti mal calcolati o, peggio, offerte perse per ritardi o incoerenze.
In mercati iper-competitivi come il software enterprise o l’automazione industriale, la velocità di proposta e la precisione delle configurazioni sono differenziali chiave.
Nota di scenario: in molti settori, clienti enterprise si aspettano versioni multiple dell’offerta con scenari di ROI, non un semplice PDF. Qui il CPQ AI diventa una leva di vendita consultiva.
Industria manifatturiera: configurazioni multi-optional, personalizzazioni su commessa, varianti di materiali.
Utilities ed energia: bundle di forniture, servizi di manutenzione, contratti quadro multi-sito.
Telco: piani tariffari complessi, scontistica legata a volumi e durate.
ICT & Software SaaS: licensing modulare, configurazioni cloud, pricing dinamico legato a volumi di utenze attive.
Pulizia del catalogo e delle regole: un motore AI lavora bene se le regole di configurazione sono chiare e le informazioni prodotto aggiornate.
Definire ruoli e soglie di approvazione: le policy di pricing devono essere tradotte in parametri misurabili.
Integrare CRM e Contract Management: un CPQ AI lavora al meglio se scambia dati in tempo reale con pipeline vendite e contratti attivi.
Formazione dei team: venditori e pre-sales devono interpretare i suggerimenti AI, non seguirli in automatico. È un supporto, non un sostituto della consulenza.
Monitoraggio continuo dei dati di ritorno: confrontare preventivi generati, percentuali di chiusura e margini finali per ricalibrare i modelli.
Generative AI per contenuti di offerta: testi personalizzati, sintesi di scenari e proposte commerciali in linguaggio naturale.
Integrazione Contract AI: dal preventivo alla firma, con versioning legale coerente e controllo di compliance automatizzato.
Simulazioni ESG: per settori energy o manufacturing, il CPQ AI potrà calcolare l’impatto ambientale delle configurazioni proposte.
Mobile-first e offline mode: per venditori sul campo, configurazioni e preventivi accessibili anche senza connessione.
Analytics predittiva per revenue planning: insight su trend di domanda, pricing ottimale, rischi di margine.
Quali sono gli errori da evitare nella scelta e nell’utilizzo di un software CPQ AI-oriented? Vediamoli insieme.
Sovraccaricare l’algoritmo di eccezioni: troppe regole speciali possono ridurre l’efficacia delle raccomandazioni.
Trascurare la governance dei dati: se i listini non sono aggiornati, anche le simulazioni saranno distorte.
Non coinvolgere i team finance e legal: un CPQ AI potente ma disallineato con politiche interne genera più confusione che vantaggio.
Usarlo solo come “PDF factory”: chi usa un CPQ solo per esportare preventivi standard non sfrutta la parte predittiva e consultiva.
No, molti CPQ AI sono SaaS con aggiornamenti cloud. È però cruciale nominare un data owner interno per garantire qualità e coerenza delle regole.
Sì: un CPQ AI semplifica anche vendite SMB se il catalogo è modulare o i volumi generano varianti di prezzo.
Al contrario: evita sconti mal calcolati o deroghe non autorizzate. L’AI aiuta a proteggere margini e a evidenziare configurazioni più profittevoli.
Attraverso API sicure: i dati di account, pipeline e contratti attivi alimentano configurazioni e scenari di offerta in tempo reale.
No: un foglio statico non gestisce regole dinamiche, workflow di approvazione, auto-apprendimento e versioning multi-utente.